giovedì 26 gennaio 2017

Chi vuol essere Alex Mercer?


Finalmente, dopo tanto tempo dalla sua uscita, sono riuscito ad accaparrarmi una copia di Prototype, divertentissimo action-freeroaming a tema apocalittico di Radical Entertainment che sicuramente conoscerete tutti. Nel mio caso, parlo della versione Xbox 360.

Inizio dicendo che il gioco mi attizzò già dai primi video che vennero fuori sulla rete, poco prima della sua pubblicazione e che le mie aspettative sono state soddisfatte in pieno: l'ho adorato fin dai primissimi minuti di gioco e tutt'ora lo sto spremendo a fondo, divertendomi come un matto e andando "in astinenza" quando il lavoro e gli impegni mi impediscono di giocarci.

Non avendolo finito, non posso esprimermi più di tanto sulla trama, anche se i continui flashback e flashforward, che fanno tanto Lost, mi fanno apprezzare tantissimo lo stile narrativo e posso dire che sto trovando le vicende dell'infetto Alex Mercer piuttosto coinvolgenti ed avvincenti.



Svegliarsi nell'obitorio e riscoprirsi infetti da un virus e dotati di poteri sovrumani non sarà il massimo dell'originalità, ma la storia è raccontata in maniera ineccepibile, dipanandosi come un puzzle i cui tasselli vanno ricercati nelle memorie genetiche dei nemici che assorbiamo. Ripeto, nulla di eclatante, ma il tutto è orchestrato in maniera eccellente, grazie anche ad un sapiente dosaggio delle informazioni tra una missione e l'altra e ad un ritmo di gioco per nulla blando o dispersivo come capita spesso nei free-roaming.

La domanda del titolo di questo post ha una doppia valenza: poter correre sui muri, saltare ad altezze vertiginose per poi lasciarsi trasportare dal vento, in una planata letale per chiunque o qualunque cosa ci capiti a tiro, riuscire a coprire il proprio corpo con una corazza biologica, estrarre lame dai gomiti o rendere le proprie braccia delle terribili fruste e ancora potersi trasformare in chiunque per passare inosservato, mescolarsi tra la folla o infiltrarsi in una base militare; chi vorrebbe disporre di tali meraviglie?

Ma anche chi vuole essere Alex Mercer? Vuol essere l'uomo che era prima di subire l'infezione? Vuol essere il nuovo leader di un mondo infetto o, ancora, vuole solo guarire dal virus e dimenticare tutto e tutti?

L'evolversi, o il precipitare, degli eventi durante il gioco lascerà insoddisfatte queste domande? Lo scopriremo soltanto giocando...

Una delle cose che mi ha colpito maggiormente è la riproduzione di New York: una città viva e malata, la cui piaga si diffonde rapidamente, mentre le persone pullulano letteralmente sulle strade, affrettandosi di qua e di la, urlando di terrore quando una scia nera gli passa accanto, quando con la coda degli occhi vedono sfrecciare una creatura umana e mostruosa allo stesso tempo.

Vedere la gente che corre atterrita da una parte all'altra del marciapiede, urlando, vedere il caos diffondersi man mano che l'infezione si estende, vedere gente camminare lentamente, reggendosi lo stomaco, segno dell'infezione che si espande è una cosa che emoziona ed atterrisce.

Il senso di onnipotenza, nell'inseguire le persone come un lupo con le pecore, afferrandone una a caso per poterla assorbire e recuperare la salute o nel prendere un soldato alle spalle, divorarlo per assumerne le sembianze ed attraversare le basi militari indisturbato è qualcosa di così potente ed immersivo che mi ha lasciato estasiato più di una volta, dopo aver spento la console con un senso di soddisfazione che raramente provo con titoli next-gen.

La tensione, quando un sensore ci rileva, mentre i militari cominciano ad agitarsi, urlare, posizionarsi per l'attacco, che si trasforma in furia, liberando tutto il nostro potere offensivo, è qualcosa di incredibile!

E poi correre sulle cime dei più alti grattacieli, per osservare la città, dominandola dall'alto, accogliendo gli ultimi bagliori del sole che tramonta, tra serbatoi d'acqua e cartelli pubblicitari, mentre le prime luci si accendono giù da basso... una sensazione da, passatemi l'espressione, DC Comics! (Guardacaso uno degli sponsor e la casa che pubblica il fumetto di Prototype).

Ho letto distrattamente le recensioni e le feroci critiche che questo titolo ha attratto su di sé, preferendo l'esperienza diretta del gioco, che trovo davvero grandioso, sotto tutti i profili, compreso quello musicale: le orchestrazioni sono cinematografiche, incalzanti, estenuanti e ricordano alcuni commenti sonori di Lost.

Se avessero implementato un sistema di puntamento migliore, forse, oserei definirlo capolavoro, ma non ci arriva per una spanna, almeno per me.

Infine, condivido una sensazione che ho provato da subito: se facessero un gioco su Matrix impostato così, con molta probabilità sarebbe il primo gioco in tutta la mia vita che comprerei al Day One!

Autore: Marco Doria

1 commento:

  1. Phil_M12 giugno 2010 19:41
    Giocone.
    Storia. Musiche. Colpi di Scena.
    Giocone.

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    Ran - らん13 giugno 2010 11:49
    FIniscilo e dicci se conferma le impressioni !

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    HellCiccio13 giugno 2010 13:15
    Sarà fatto! :D

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    HellCiccio28 novembre 2010 01:50
    Finito. Verso la fine tende un pò a scemare e, purtroppo, gli autori si sono giocati un pò la trama, nel senso che potevano esplicitarla un pò meglio... per un pò l'ho mollato per altri giochi, l'ho finito ieri... forse lo continuo un altro pò per qualche achievement... magari più in là tenterò il new game+...

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    HellCiccio28 novembre 2010 01:50
    In ogni caso confermo che si tratta di un giocone...

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