domenica 22 gennaio 2017

[Game in progress #3] Xenoblade Chronicles






La prima volta che lessi qualcosa a proposito di un certo Monado (Nintendo Wii) fu nel 2009, in giro per i vari forum che frequento da sempre e, mentre rapito osservavo la suggestiva immagine dei due enormi esseri simili a dei mecha che si affrontano immersi in un mare di nuvole, sullo sfondo di un cielo immenso e grigio, capii subito che quel gioco sarebbe stato mio.

Le informazioni disponibili erano poche, ma quando il titolo cambiò in Xenoblade e venne fuori che il director era nientepopodimenoche Tetsuya Takahashi, nome connesso ad altri due Xeno molto importanti, ovvero Xenogears e Xenosaga, la mia voglia di averlo crebbe in maniera esponenziale.

Ebbene a distanza di 3 anni, mi trovo qui a scrivere il terzo episodio di Game In Progress, a 50 ore di gameplay effettuate su uno dei pochissimi giochi da me mai comprati al "day one" (o quasi), Xenoblade Chronicles appunto.

Inizio subito dicendo che io di solito preferisco le ambientazioni fantasy nei JRPG a quelle cyberpunk/futuristiche/mondi alternativi che mischiano magia e tecnologia, però in questo caso faccio un'eccezione perché il mondo di gioco ha un presupposto molto interessante: due divinità, Bionis e Mechan, eoni fa, si sono combattute strenuamente fino a darsi una vicendevole morte. Dalle loro spoglie ha avuto origine tutta la vita del mondo: bestie, mostri, Nopom (degli animaletti pucciosissimi), Homs (gli esseri umani) e gli Haientia (simili a come di solito vengono rappresentati gli Elfi nei JRPG).
Da Mechan, invece, nascono i Mechanis, esseri meccanici, appunto, che sembrano avere come unico scopo quello di combattere e sterminare gli Homs, divorandoli per trarne nutrimento.

Proprio in una sanguinosa battaglia tra Homs e Mechans ci ritroviamo a fare i nostri primi passi in questa avventura, impersonando Dunban, un guerriero che brandisce la Monado, leggendaria spada costruita proprio per debellare i mechan.

In seguito passiamo ad interpretare Shulk, il protagonista vero del gioco e con lui cominceremo a capire meglio il mondo che ci circonda e conosceremo molti personaggi che si uniranno a noi nel corso del viaggio.

Non voglio dire molto altro della storia, ma quello che voglio scrivere qui è il fatto che Xenoblade vanta un plot davvero ben raccontato e, anche se qualche clichè non manca, siamo ad un livello qualitativo assolutamente superiore a molti titoli usciti negli ultimi anni.

Qualcuno lo ha definito "il miglior jrpg dai tempi di Chrono Cross" che io purtroppo non ho ancora giocato, quindi non posso dire se mi trovo d'accordo o no, tuttavia le 50 ore spese ad esplorare il mondo di Bionis, a "grindare" e a compiere tutte le sub-quest possibili, mi hanno portato alla consapevolezza di avere tra le mani uno dei prodotti più interessanti del panorama ruolistico quantomeno dell'ultimo quinquennio.

Certo, sono ancora all'inizio del gioco, dato che buona parte delle ore le ho trascorse a stupirmi della grandezza delle ambientazioni, della varietà di flora e fauna che il gioco offre, ma ciononostante mi sono fatto un'idea ben precisa di questo gioco: se Xenoblade si mantiene su questi regimi fino alla fine, non esiterei a definirlo un vero capolavoro.

L'impianto narrativo è dei più classici: mondi diversi in lotta tra loro, le cui motivazioni restano misteriose, momenti di climax in cui si insinua il dubbio se siamo o no dalla parte giusta, vendetta, perdono, amicizia, amore... temi che insieme o a gruppi abbiamo affrontato decine se non centinaia di volte, eppure Xenoblade riesce a narrarli senza scadere nella banalità, attraverso personaggi che, nonostante le apparenze, non sono poi tanto stereotipati, anzi riescono a stupire per la maturità delle riflessioni proposte.

Sul protagonista, poi, pesa un potere alquanto scomodo: la Monado, la spada leggendaria (o la Monade secondo la traduzione italiana) e misteriosa gli causa delle visioni del futuro, non esattamente rosee. Il non sapere se quelle visioni raccontano qualcosa di già scritto, ineluttabile o soggetto al cambiamento per mano di una volontà forte, danno un certo spessore a Shulk che si rivelerà non essere poi il classico bambinetto biondo piagnucoloso delle ultime produzioni del settore.

Fattore di novità è il battle system che sulle prime spiazzerà sicuramente gli amanti dei turni (come il sottoscritto), dato che i personaggi attaccheranno automaticamente il bersaglio designato, mentre al giocatore è dato scegliere alcune particolari tecniche da un menù a schermo. Il fatto di dover scegliere quelle più adeguate alla situazione e dover anche mirare a determinate parti del nemico (fronte, fianco o retro) influiranno moltissimo sull'esito dello scontro, dando al gioco un sapore tattico niente male e, una volta abituati, si riuscirà ad apprezzare fino in fondo tale soluzione.

Nota di merito, per me, l'assenza di incontri casuali: salvo alcuni nemici particolarmente ostili, sarà sempre una nostra scelta se combattere con i vari mostri su mappa oppure no.

L'impatto visivo di Bionis è stupefacente, nonostante non ci troviamo davanti ad un motore grafico particolarmente performante (anzi addirittura in certi scontri con più nemici a schermo ho nato anche dei cali di framerate), girare per il mondo di Xenoblade è spettacolo puro. L'erba mossa dal vento, le nuvole raminghe, le stelle cadenti, i temporali, le albe e i tramonti, i panorami mozzafiato ci faranno dimenticare le texture slavate, le scalette, il fatto che da una parte siamo un pò costretti a giocare su uno schermo grande (sul mio 17 pollici catodico le scritte sono così piccole che giocare diventa quasi subito una fatica per gli occhi), ma dall'altra, poi, a 480p i limiti dell'impianto grafico saltano fuori impietosi.

La colonna sonora, opera di un'ispiratissima Yoko Shimomura, merita un ascolto attento anche all'infuori del contesto di gioco (e Nintendo ha ben pensato di omaggiare i primi acquirenti con la possibilità del download dell'intero album, entro una certa data, ormai scaduta. Tuttavia è possibile ascoltare l'intero album su Grooveshark, in modo assolutamente legale e gratuito) dato che si erge impetuosa su picchi di rara bellezza, che non temono il confronto con blasonate OST del passato.

Parlando di doppiaggio, ho scelto di giocare con l'audio in inglese: al momento ho notato un buon doppiaggio, con voci gradevoli e recitazione più che credibile. Devo dire che l'accento vagamente british dei protagonisti da una certa atmosfera "seria" al gioco che male non è. Leggo in giro che il doppiaggio originale giapponese è molto superiore. Dovrò verificare di persona.

In chiusura di questo Game in progress, segnalo una simpatica novità rispetto alla tradizione: una volta tanto cambiare l'abbigliamento modificherà l'aspetto dei personaggi anche sul campo di battaglia! E' un piccolo dettaglio, ma mi ha fatto piacere...

Mi riservo di concludere questo articolo una volta terminato almeno una volta Xenoblade, con dei giudizi più approfonditi.

Autore: Marco Doria

1 commento:

  1. Anonimo8 febbraio 2012 12:30
    Grande articolo anteprima. Indicherei però la console perchè non si capisce !

    Heat

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    HellCiccio9 febbraio 2012 00:13
    Grazie Heat, provvedo subito a rettificare! (Si tratta di un'esclusiva per Wii

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    Ran - らん11 febbraio 2012 18:52
    Bellissimo articolo Marco... Sembra una grafica di alto livello per essere una WII ..

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    armandyno14 febbraio 2012 12:55
    ok, ora riesco a commentare. Grazie Marco per aver condiviso l'esistenza di questo gioco!

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