giovedì 26 gennaio 2017

The Infinity String


Giocare un videogioco che fa parlare di sè è un modo per non sentirsi soli. Attraverso quell'opera noi ci rispecchiamo negli altri, sappiamo che non siamo gli unici a provare quelle sensazioni e questo ci appaga. Forse è questo il motivo per cui molti giochi, apparentemente mediocri sono così venduti e ricercati. A volte però si sente il bisogno di nascondersi, di scavarsi una fossetta piccola dove starsene un attimo da soli a riflettere. E lì il mondo videoludico offre tantissime alternative...

The Infinity String è un avventura grafica amatoriale creata dai Sektor 13 (in realtà è un ragazzo sloveno che cela la sua vera identità). Ad un appassionato di fantascienza basta la sola citazione dell'affascinante teoria delle stringhe per focalizzare il suo interesse, ma per fortuna il gioco non si ferma qui in quanto a piacevoli sorprese. Impersoniamo i panni di uno scienziato, tale Yerik Elnar, che si reca in una base in Antartide per studiare delle misteriose rovine. Come da cliché si troverà di fronte ad avvenimenti inaspettati ed inquietanti al quale dovrà far fronte con le sue sole forze. Le ambientazioni non sono molte (alcuni screen ricordano molto Indiana Jones, altri il poco conosciuto ma divertentissimo The Flight of the Amazon Queen) ma le animazioni e gli sfondi bidimensionali particolarmente ispirati, uniti ad una colonna sonora formata da brani presi in prestito da alcuni famosi film, restituiscono nel complesso un'ottima atmosfera. Purtroppo a livello narrativo si percepisce una certa frettolosità: gli eventi sono spiegati in poco tempo (il gioco è molto breve) e troppo velocemente (seppur destando un certo fascino per i temi trattati). Gli enigmi si attestano su un buon livello: logici e con una richiesta di pensiero alternativo mai troppo eccessiva (non tutti gli oggetti saranno utilizzati per il loro vero scopo, ma induttivamente non è troppo difficile capire come muoversi).
Essendo un titolo amatoriale possiamo dire che nel complesso The Infinity String è stata una sorpresa densa: breve ma piacevole, come una buona pausa di riflessione dal trambusto e dallo stress della vita di tutti i giorni. Attendiamo un seguito che possa far fronte alle lacune descritte e nel frattempo ci rituffiamo nella mischia...
P.S. Qui è possibile scaricarlo tradotto completamente in Italiano, grazie alla community di Adventure's Planet.

Autore: Armandino

1 commento:

  1. HellCiccio6 febbraio 2010 15:59
    Bella segnalazione! Io l'ho adorato The Flight of the Amazon Queen...

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    armandyno6 febbraio 2010 16:06
    Troppo simpatico, poi la parte in cui viene imprigionato è indimenticabile.

    (le vedi le immagini?)

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    HellCiccio6 febbraio 2010 17:44
    No, in effetti ho dimenticato di segnalartelo...

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