giovedì 26 gennaio 2017

World of Goo: gli utenti Linux ringraziano...

Finalmente parte il progetto Inglorious Pixel Brothers!
Un evento che attendevo con ansia, un progetto che mi ha affascinato da subito, fin da quando il buon Ran mi aveva proposto di diventarne collaboratore.

Ed è un piacere ed un onore poter essere il primo a pubblicare un post videogiocoso!

* * *

Chi mi segue da un pò di tempo su My Games Corner, saprà che dall'Aprile 2009 sono diventato un utente Linux, affidandomi alla distribuzione 8.10 di Ubuntu.
Dopo un bel pò di tempo, posso dire di esserne pienamente soddisfatto, sia per le funzionalità che per la leggerezza del sistema (avvio rapidissimo, caricamenti quasi nulli per avviare Firefox, che su XP ci metteva anche due minuti per partire!).



Una nota dolente, come molti amici di forum mi avevano fatto notare, era uno scarso supporto da parte degli sviluppatori di videogiochi, quantomeno da parte di quelli mainstream.

A parte qualche raro esempio, posso dire che Linux è del tutto snobbato dalle grandi case di produzione.

Ma lo stesso non può dirsi per gli indipendenti: sempre più sviluppatori, infatti, propongono i propri prodotti anche ai fedeli seguaci del pinguino.
Si tratta, spesso, di giochi interessanti, sviluppati da community di appassionati, secondo la filosofia GNU e Open Source, come nel caso di Battle for Wesnoth, interessante strategico a turni dal forte connotato fantasy/ruolistico.
Purtoppo, molti di questi giochi (Wesnoth non fa eccezione) mostrano il loro carattere amatoriale in diversi punti (dalla grafica non curatissima, ai bug di gameplay, fino a carenze a livello narrativo).

Poi ci sono le perle. Quelle rare, ma che meritano di essere accolte per quello che sono: veri piccoli miracoli videoludici che fanno sentire noi videogamers devoti a Linux, un pò meno soli, un pò meno trascurati. D'altronde è vero che uso il PC al 90% per lavoro, mentre dedico il tempo libero videogiocoso alla mia (non troppo) nutrita collezione di console e relativi giochi, ma ogni tanto mi fa piacere poter giocare a qualcosa che vada oltre l'emulazione (devo dire che Mame, ScummVM e, in minor misura anche DosBox, cominciano finalmente a girare come si deve su Ubuntu).

E' il caso di World of Goo.
Nell'Ottobre 2009, in occasione del primo anniversario della pubblicazione del suddetto titolo, i ragazzi di 2D Boy decisero di rendere il gioco disponibile per il download, dietro il pagamento di un'offerta libera. Mossa commerciale che si è rivelata azzeccatissima, a giudicare dai dati di vendita pubblicati in seguito sul loro sito ufficiale.
A parte i "furbetti" che hanno "donato" solo 1 o 5 cents, io e molti altri utenti ci siamo regalati questo gioiellino per una cifra che andava da uno a tre dollari (come nel mio caso...).

Credo che ormai di questo piccolo capolavoro si sia detto tutto e, sinceramente, dubito che i lettori di Inglorious Pixel Brothers lo sconoscano: tra l'uscita su WiiWare, gli articoli entusiastici pubblicati sui blog di mezzo mondo, questo gioco è stato davvero il caso del 2008.

Posso dire che a me World of Goo è piaciuto sin dalla schermata di avvio, con quella musichetta che faceva tanto Danny Elfman e La Fabbrica di Cioccolato di Burtoniana memoria, con quello humor e la follia degli scenari che, ammetto, mi hanno anche strappato ben più di qualche imprecazione.
Spostare le pallette appiccicose, costruire strutture sensibili al peso e alle dimensioni, grazie ad un motore fisico strabiliante, accompagnarle nel loro pellegrinaggio attraverso una storia surreale, magari poco definita, ma che lascia qualcosa (non manca una seppur superficiale riflessione sul mondo moderno, sulla società dei consumi e su come essa sia mutata con la diffusione massiccia di Internet).

La colonna sonora è qualcosa di indescrivibile: non c'è una sola traccia che non rimanga impressa per qualità e bellezza. Alcune sono particolarmente evocative, specie quelle che accompagnano le sezioni ambientate al tramonto, con le pallette nere che si stagliano contro un cielo rosa-dorato che fa tanto "Quel ponte sul fiume Kwai".

Da utente Linux sono commosso: mai mi sarei aspettato di poter giocare ad un gioiellino del genere.
Dopo Machinarium, altra piccola perla in questo mare informatico, ora disponibile anche per Linux, seppur soltanto nella sua versione digitale, mi auguro che anche Braid segua questa strada e che possiamo un giorno goderne un porting per la nostra piattaforma pinguinosa...


Autore: Marco Doria

1 commento:

  1. Ran - らん7 gennaio 2010 20:33
    Grande Marco !! Professionista !!

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    HellCiccio7 gennaio 2010 20:41
    Grazie Francesco! Ma daaaaaai!!!! :D

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    SCIUSCIA7 gennaio 2010 21:40
    Sono secoli che "devo cominciare a giocarci".

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    Rupez7 gennaio 2010 22:26
    Io lo conosco!l'ho giocato da un amico che usa proprio Linux!credo che la bellezza di questo gioco sia proprio il fatto che...mangia la testa in una progressione pazzesca!!
    Ah,ottima recensione!grande Hellciccio!

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